Ambiente. M5S:"Impianto di stoccaggio non a norma. Depositata interrogazione"

“L’impianto di stoccaggio e trattamento dei rifiuti gestito dalla Società Helios e situato in zona PIP a Scafati in via Galileo Ferraris 19 si trova a pochissima distanza dalle abitazioni, da anni crea notevoli disagi ai residenti a causa di odori nauseabondi e fastidi acustici che rendono la zona invivibile e costituiscono un pericolo per la salute pubblica.

I residenti hanno documentato la frequente fuoriuscita di percolato dagli autocompattatori sporgendo anche una denuncia presso la Procura della Repubblica. Chiediamo alla Giunta regionale, d’intesa con l’amministrazione locale e in sinergia con gli enti preposti, quali provvedimenti intenda adottare per salvaguardare la salute dei cittadini”. Lo chiedono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano e Vincenzo Viglione in una interrogazione rivolta al presidente De Luca e all’assessore Bonavitacola. “La ditta Helios srl è subentrata ad un’altra società - spiega Cammarano - e l’anno scorso è stata autorizzata all’ampiamento dell’impianto ed esistente di stoccaggio e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con modifica delle quantità stoccate e trattate”. “Nonostante l’ampliamento dell’impianto e il conseguenziale incremento delle attività di stoccaggio - continua Cammarano - gli uffici non hanno ritenuto necessaria l’attivazione della procedura della valutazione d'Impatto ambientale (VIA)”. “Nel mese di luglio 2016, la polizia municipale - sottolineano - ha proceduto al sequestro di alcuni autocompattatori e il 21 luglio si è svolto un sopralluogo dei Carabinieri del NOE, cui sono seguiti controlli da parte dell’ARPAC”. “L’impianto gestisce anche rifiuti pericolosi per cui eventuali irregolarità possono essere fonte di danno alla salute pubblica - rilevano Cammarano e Viglione - e dalla documentazione esaminata risulta che le acque reflue confluiscono direttamente in fognatura, ma la zona PIP su cui è ubicato l’impianto non risulta però dotata di adeguate fognature confluenti presso il depuratore”. “Chiediamo al presidente De Luca e all’assessore Bonavitacola – concludono Cammarano e Viglione - quali e quanti controlli siano stati effettuati dall’ARPAC per verificare il corretto funzionamento dell’impianto e l’attendibilità della documentazione fornita, se siano rispettate le condizioni di sicurezza per lo stoccaggio, se ritiene adeguata la frequenza del controllo delle emissioni in atmosfera e infine quale sia il sistema di trattamento attuato per le acque reflue, per quelle di lavaggio e di prima pioggia”.