“L’esclusione del Comune di Castellammare di Stabia dal bando per il rinnovo della concessione per la coltivazione delle acque minerali e termali “Stabiane e Acqua Acidula” è un duro colpo per un territorio che di questa risorsa ne ha tratto vantaggio in termini di tradizione, turismo e occupazione.
Ed è grave che il sindaco Cimmino non abbia operato perché le Terme di Stabia, tra le più rinomate della Campania, non avessero i requisiti per partecipare al bando. Un’esclusione rispetto alla quale il primo i cittadini sono stati tenuti all’oscuro. Informiamo noi il Comune, in tal caso, che il Ministero per lo Sviluppo Economico ha riaperto i termini per le domande relative ai i contratti di sviluppo. Un’importante opportunità che il Comune di Castellammare di Stabia ha il dovere di sfruttare per il salvataggio e il rilancio delle Terme. È in gioco l’attrattività turistico-termale di Castellammare ed è a rischio l’intera filiera occupazionale che fa capo a un comparto che è trainante per questa città e per i territori limitrofi”. Lo denunciano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo e Gennaro Saiello.