M5S, Muscarà: “Falde inquinate da Alenia, nessun intervento a 5 anni dall’allarme”

“A distanza di 5 anni da quando la stessa Alenia aveva lanciato l’allarme sull’inquinamento da cromo esavalente della falda nell’area dello stabilimento tra Afragola e Casoria, ancora nessun intervento di bonifica è stato effettuato.

Un fatto gravissimo, tenuto conto che la falda potrebbe essere usata da privati per irrigazione non solo nei due comuni interessati, ma anche in molte altre cittadine dell’hinterland e dell’area di Napoli Est. La stessa Regione Campania, attraverso l’Arpac, ha accertato l’entità del livello di avvelenamento delle acque, inquinate dalle scorie delle lavorazioni, ma gli interventi messi in atto ad oggi hanno riguardato unicamente prelievi su appena sette dei 25 pozzi dell’area esterna dello stabilimento Alenia Aermacchi ed abbiamo certificazione di solo tre esami. I valori rilevati dagli esami effettuati superano di 4 volte la soglia limite di sopportazione. Parliamo di cromo esavalente18 microgrammi litro, a fronte di una soglia di 5 microgrammi oltre la presenza di arsenico. Numeri drammatici al cospetto dei quali ci saremmo aspettati la chiusura dei pozzi da parte dell’Asl, secondo la quale, però, i prelievi non avrebbero seguito una procedura corretta, in quanto eseguiti in avverse condizioni metereologiche. Delle due l’una: o si sta facendo un gioco al rimpiattino sulla salute dei cittadini, oppure l’Arpac ha dimostrato per l’ennesima volta la sua incapacità nell’eseguire dei banali controlli, effettuati in assenza di una mappa ideogeologica”. E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà, a margine dell’audizione in commissione regionale Ambiente alla quale hanno preso parte esponenti di Alenia, Arpac e Asl. “Non c’è stata un’assunzione di responsabilità da parte di nessuna delle persone ascoltate in audizione, ma solo un temporeggiare rispetto a una questione che ha effetti devastanti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Nei prossimi giorni – annuncia la consigliera regionale - presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica, per chiedere che si apra un’indagine sulle responsabilità di chi ha consentito e ancora consente tutto questo e la chiusura immediata dei pozzi nei quali è stato accertato l’elevato livello di inquinamento da cromo esavalente”.