M5S, Saiello: “Il Defr non incide sullo sviluppo, ma solo sulle tasche dei cittadini”

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“Il documento di indirizzo economico all’esame dell’aula è un documento scarno e che non inciderà nella direzione dello sviluppo di questa regione. L’unico dato che emerge è in un ulteriore incremento del gettito tributario, con l’eventualità di far fronte al maggior disavanzo per gli anni 2019-2020. Per non parlare dell’aumento delle aliquote regionali nell’ambito dei margini di autonomia tributaria assegnati alle regioni.

Questo vuol dire che i cittadini campani saranno costretti a pagare sulla propria pelle le passate gestioni fallimentari. L’alternativa è individuata in una ulteriore riduzione della spesa libera, già ridotta per il 2018 del 7,5%, da ridurre ulteriormente al 15% negli anni 2019-2020”. Così il capogruppo al Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle, Gennaro Saiello. “Nello sbandierare il piano ospedaliero realizzato a sua immagine e clientela – sottolinea Saiello - De Luca ha messo in testa ancora una volta l’Ospedale del Mare, l’emblema del fallimento e fonte di ispirazione di tutte le sue bugie. Un cantiere a cielo aperto che vanta il record di cerimonie inaugurali. Tra gli interventi a firma di De Luca sul polo ospedaliero di Ponticelli ci sono le assunzioni di 130 dipendenti, tra infermieri e Oss, arruolati con procedura irregolare e con contratto da precari attraverso le graduatorie a tempo determinato del Ruggi di Salerno. Petr non dimenticare lo smantellamento del polo materno-infantile per piazzare qualche amico primario nella 13esima cardiochirurgia che sorgerà. Quanto alle altre misure di presunto rilancio del territorio, ricordiamo che il Defr di giugno comprendeva l’argomento agricoltura e null’altro. Il documento oggi in discussione non aggiunge e non toglie nulla alla politica rurale della Regione, che semplicemente non esiste e che siamo l’ultima regione del Sud Italia sullo stato di avanzamento dei Psr. Sulla risorsa turismo, ascoltiamo paroloni come governance, internazionalizzazione, destagionalizzazione, eppure la Campania resta l’unica a non avere un piano triennale. La nostra linea resta quella di incidere sugli unici veri sprechi di questa amministrazione. Con un reale taglio dei vitalizi, una riduzione delle indennità dei consiglieri e dei membri della giunta, un tetto sulle consulenze e agli incarichi dirigenziali esterni, fino al taglio dei vergognosi superstipendi dei manager delle Asl. Non è colpendo le fasce deboli che si fa crescere un territorio”.